Cenni storici

 

Etimologicamente il nome Terrasini si fa derivare dal latino Terra Sinus, ossia terra del golfo o delle insenature, ed è dovuto probabilmente alla particolare conformazione delle nostre frastagliate coste. La storia di Terrasini ha inizio intorno all’anno Mille come piccolo feudo dipendente dal feudo maggiore di Carini.

La sua storia è legata ai nomi di due antiche e nobili famiglie che si alternarono nel possesso feudale, i La Grua Talamanca e i Gazzarra.

L’apparizione delle prime abitazioni e molto più tarda, databile nei primi anni del XVIII secolo, come conseguenza dello sfruttamento agricolo del feudo. Difatti, mentre prima il feudo era incolto ed utilizzato solo come riserva di caccia dei principi, in seguito, compresa l’importanza dello sfruttamento agricolo, furono inviati dei coloni. Nacquero così due piccoli nuclei abitati sulle sponde del vallone in cui scorreva il torrente Furi: il villaggio Favarotta, dall’arabo Fawwara che significa grossa polla d’acqua, abitato da pescatori e quello di Terrasini, abitato da agricoltori.

La comunità di Terrasini dipendeva dalla Baronia di Carini, quella di Favarotta dal Palazzo dei Benedettini di Cinisi che, a sua volta, dipendeva dal Monastero di S. Martino delle Scale. Nel 1707 i Benedettini eressero in Favarotta una piccola Chiesa dedicata a S. Rosalia. Nel 1749 il principe Vincenzo La Grua fece costruire una Chiesa più grande, riconoscibile oggi nella navata centrale della Chiesa Madre.

Intanto i Baroni di Carini, avendo sempre più bisogno di danaro, anziché utilizzare i servi della gleba per la coltivazione del feudo da cui traevano frutti insoddisfacenti alle loro esigenze, preferirono concedere in enfiteusi i fondi ai contadini che così acquisirono la possibilità di affrancare i fondi e quindi di trasferirli agli eredi. Nacque così la classe sociale dei «burgisi».

Con l’acquisizione enfiteutica si ha un rifiorire delle attività agricole: incominciano ad esportarsi prodotti quali frumento e la manna estratta dai frassini.

La Costituzione siciliana nel 1812 sancisce la conquista delle franchigie comunali e l’esercizio dei diritti politici. Si abroga definitivamente il feudo, cessano le investiture, tutti i fondi vengono tenuti ormai in piena proprietà, liberi da vincoli e da anacronistici tributi feudali.

Con un decreto del 1836 avviene l’unione dei due villaggi di Terrasini e Favarotta che, da quella data, viene chiamato Terrasini-Favarotta, mentre solo da qualche decennio il nostro paese ha assunto il nome definitivo di Terrasini.

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