Terrasini, tabaccheria rapinata da tre banditi

Tamponamento durante la fuga

RI.SA. C’è chi li ha visti in giro per tutto il pomeriggio. Poi, a pochi minuti dalle sette di sera, hanno messo a segno una rapina alla rivendita di tabacchi che, forse, tenevano sott’occhio già da un pò. Due giorni fa tre uomini, con il volto coperto da un passamontagna, hanno fatto irruzione in un locale in via Benedetto Saputo, a poca distanza dal porto. In quel momento al lavoro c’erano i due titolari della rivendita che sotto la minaccia di una pistola hanno consegnato l’incasso di 500 € . Il gruzzolo, però, non sarà sembrato sufficiente ai banditi che hanno portato via anche dei “gratta e vinci”. Poi si sono dati alla fuga a bordo di una Fiat Uno di colore verde.

Poco dopo, sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione cittadina per le prime indagini. Pare che la vettura abbia involontariamente urtato un’altra macchina mentre fuggiva in direzione della vicina Cinisi. A quel punto, il conducente dell’auto tamponata si è messo all’inseguimento dei tre in una sorta di commedia degli equivoci, che avrebbe potuto avere conseguenze gravi. I rapinatori, infatti, sembra che non si fossero resi conto dell’urto e probabilmente hanno immaginato che chi si era messo alle calcagna lo facesse per via della rapina. L’inseguimento lungo la statale 113 è durato fino allo svincolo di Villagrazia di Carini dove la Uno verde si è dileguata.

Ora tutta la vicenda è sotto la lente di osservazione dei militari della Compagnia di Carini che sarebbero in possesso di alcuni numeri della targa. Ma novità potrebbero venire anche dalle telecamere a circuito chiuso di una banca poco distante dal luogo della rapina e da quelle disseminate dal Comune in varie zone del paese. Sulla base delle prime supposizione degli investigatori, sembra che si tratti di banditi in trasferta che hanno scelto la rivendita, già più volte in passato oggetto di questo tipo di “attenzioni”, nonostante si trovi in una strada molto transitata nei pressi di un bar e di una sala giochi. Di Riccardo Salvia

Tratto dal GiornalediSicilia

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